Come aiutare un adolescente in crisi: segnali da non ignorare e strategie efficaci

L’adolescenza è una fase di profonda trasformazione. Il corpo cambia, la mente si apre a nuovi significati, il mondo esterno assume un peso sempre maggiore. Ma non tutti i cambiamenti sono semplici da attraversare, e talvolta i segnali di malessere si nascondono dietro comportamenti difficili da decifrare.

In articolo parleremo di come riconoscere una crisi adolescenziale e quali strumenti attivare per intervenire in modo efficace, evitando errori comuni e costruendo un ponte di fiducia.

Segnali di crisi da non ignorare

Non sempre un adolescente chiede aiuto in modo diretto. Spesso, lo fa attraverso il comportamento, il corpo o il silenzio. Ecco alcuni segnali da osservare:

  • Isolamento sociale improvviso o crescente
  • Calo del rendimento scolastico o rifiuto della scuola
  • Irritabilità costante, scoppi di rabbia o aggressività
  • Disturbi del sonno o dell’alimentazione
  • Uso eccessivo di social media o tecnologia come fuga
  • Auto-svalutazione o discorsi ricorrenti sulla propria inutilità
  • Gestualità autolesive, anche lievi
  • Rifiuto di parlare con adulti o familiari

Osservare non significa invadere: è un atto di cura silenziosa che crea presenza e contenimento.

Cosa fare (e cosa evitare)

✔️ Cosa fare

  • Ascoltare senza giudicare. È il primo passo per costruire fiducia.
  • Usare domande aperte: “Come ti senti in questo periodo?”, “Cosa ti preoccupa di più?”
  • Dare tempo e spazio. Non sempre una risposta arriva subito.
  • Coinvolgere una figura neutrale, come uno psicologo, se il malessere è persistente.
  • Rinforzare i punti di forza. Anche in un momento di crisi, l’adolescente ha risorse.

❌ Cosa evitare

Delegare tutto alla scuola o ad altri adulti

Minimizzare (“È solo una fase”)

Colpevolizzare o spingere con frasi del tipo “Devi reagire!”

Spiare o controllare senza condivisione

Un esempio clinico

Giulia, 15 anni, inizia a rifiutare la scuola e a passare ore chiusa in camera. La madre, preoccupata, tenta di parlare con lei senza successo. Durante un colloquio, emerge che Giulia si sente invisibile, poco interessante, e teme di deludere le aspettative familiari. Solo quando le viene data la possibilità di parlare senza sentirsi giudicata, inizia a raccontare il suo mondo interiore.

→ Ogni crisi è un linguaggio. Serve qualcuno che sappia ascoltarlo.

Domande stimolo per il lettore:

Quanto spazio lasci alle sue emozioni prima di cercare soluzioni?

Ti sei mai sentito/a inadeguato nel comprendere un adolescente?

Qual è il tuo primo impulso di fronte a un comportamento oppositivo?

Con mente e cuore…

Ogni adolescente ha bisogno di qualcuno che non si spaventi del suo buio. Che resti, anche in silenzio. Che non corra a spegnere la crisi, ma accenda una piccola luce.

psicologa.nellyaloisi@gmail.com

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